Una proposta di vita comunitaria e solidale di anziani LGBT per anziani LGBT e non solo.
Il tema anziani LGBT è assente nel movimento e nella politica italiana.
Viviamo la doppia
discriminazione: da parte degli anziani in quanto LGBT e, in quanto anziani, da
parte della società e persino del movimento. Se le persone LGBT, infatti,
cominciano ad essere accettate come giovani o in coppia, noi anziani, specie se
single, dobbiamo tornare nella clandestinità, “smettere di essere LGBT”.
Inoltre la nostra generazione soffre, ancor più dei giovani, l'isolamento per
la separazione dalla famiglia di sangue, per le discriminazioni subite, per la
passata difficoltà sociale e legislativa di costituire una unione stabile e
riconosciuta, per l'assenza di figli.
Nonostante la nostra doppia discriminazione, escludiamo percorsi preferenziali.
Poniamo per noi e per
tutti un salto di qualità: l'esigenza di una politica per gli anziani che sia
personalizzata e culturalmente sensibile per ognuno e in particolare per
persone LGBT.
A tal fine, proponiamo il Cohousing di Scelta come un modello innovativo di vita comunitaria e solidale, che tenga unite le famiglie di scelta, la rete di relazioni che ci siamo creati in sostituzione della famiglia di sangue, e che raggiunga le persone isolate e fragili, includendole nella nostra comunità.
La proposta cohousing è in linea con la visione attuale del servizio socio-sanitario pubblico, ma il nostro modello ha una differenza sostanziale: l’autogestione propositiva, creativa e inclusiva.
L'assistenza pubblica, per vincoli strutturali e legislativi, opera per categorie assistenziali stagne ghettizzanti.
I disabili, i meno
abbienti, le persone affette da HIV, i non autosufficienti ricevono assistenza
in strutture “dedicate” e segreganti (centri anziani, case famiglia, cohousing
sociali, case di riposo, RSA). In queste strutture le persone LGBT sono invisibili,
il vissuto individuale scompare.
I modelli assistenziali descritti non ci appartengo.
Quello che intendiamo costruire è un modello aperto al mondo, grazie al quale continuare ad essere artefici e fruitori delle nostre vite e contribuire al benessere collettivo. Vogliamo continuare a mettere in campo le nostre esperienze professionali e umane per progettare, operare, condividere, creare economia e cultura.
Proponiamo uno spazio
collettivo che generi e ospiti attività e progetti in apertura e dialogo col
territorio; un comunità vera e propria dove continuare a conseguire la ricerca
interiore, il rispetto per l’individuo, i suoi spazi vitali, le sue esigenze e
peculiarità, l’amicizia, la gioia, la creatività, il benessere psicofisico,
l’aiuto reciproco anche e soprattutto nei momenti di particolare difficoltà.
Il nostro modello di Cohousing di Scelta, è basato sulla consapevolezza, la responsabilità individuale, l’adesione ad un progetto comune autogestito, inclusivo, intergenerazionale, per ricchi e poveri, per autosufficienti e non, single e coppie, diverso al suo interno come sono diversi gli amici con cui viviamo e con cui vogliamo continuare a vivere.
Proponiamo qualcosa che non esiste, ma destinato a essere riprodotto come modello necessario delle società civili nel prossimo futuro.
Per realizzare questo progetto vogliamo costruire una larga alleanza con sindacati e associazioni anziani, col movimento LGBT, coi partiti e le istituzioni nazionali e locali, con le associazioni che si occupano di vivere comunitario e solidale nel mondo etero, col terzo settore, con fondazioni e investitori privati, con le università e i centri di ricerca.
Ci proponiamo di lavorare sulle seguenti esigenze:
A) Avere una sede per interrompere il nomadismo delle
nostre attuali attività.
B) Co-progettare strutture e organizzazione del nostro
Cohousing di Scelta assieme al terzo settore. C) Sollecitare la creazione di un referente nelle istituzioni locali per il Cohousing di Scelta che collabori con noi nel promuovere questa soluzione.
D) Promuovere formazione certificata sulle tematiche LGBT per le istituzioni socio-sanitarie, i centri anziani, le RSA del nostro territorio, come avviene in altri paesi europei.
E) Co-gestire assieme al terzo settore un segretariato sociale per i nostri amici in difficoltà.
F) Individuare percorsi che consentano ai titolari di misure di sostegno pubblico (buono casa, assegnazione di alloggio, mantenimento accompagnamento, affido anziani) di spenderle nel nostro progetto.
G) Elaborare strumenti di procura che consentano la nomina di amministratori di sostegno e di tutori che possano eseguire le nostre volontà in vita e dopo.
H) Partecipare collettivamente all'assegnazione di immobili destinati al Cohousing.
I) Individuare semplificazioni procedurali nei cambi di destinazione d'uso e nelle ristrutturazioni.
J) Ottenere accesso al credito studiato per anziani e per iniziative collettive di coabitazione.
K) Promuovere campagne di fundraising e crowdfunding.
L) Partecipare a bandi di finanziamento pubblici, privati, UE, per progetti di partecipazione civica e innovazione sociale.
M) Realizzare progetti di scambio e turismo responsabile con associazioni anziani LGBT, e non solo, di altri paesi, con cui siamo già in contatto.
N) Promuovere studi e convegni che valorizzino modalità di vita collettiva e solidale e offrano strumenti per il loro successo.
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