Il 23 dicembre e poi nei giorni 26, 29, 31 dicembre e 2, 4, 7 gennaio sarà attiva per due ore al giorno, dalle 10:30 alle 12:30 una linea telefonica di ascolto diretta ai soci Agapanto: 346 317 9821.
Chiamate negli orari indicati o inviate messaggi mail a assistenza.agapanto@gmail.com Sarete ricontattati nella sessione successiva.
Dodici volontari
si sono resi disponibili per ascoltare piccoli e grandi problemi o anche solo per una chiacchierata contro la solitudine di questi giorni.
L'intenzione è di aiutare la persona che chiama a risolvere il suo problema indirizzandola ai servizi opportuni.
Spesa a domicilio, emergenze mediche, idraulico, accompagno in auto ... cercheremo di fare fronte insieme al vostro problema e di esservi vicini.
I volontari sono seguiti dal Prof. Baiocco, psicologia La Sapienza e dalla Dottoressa Gianna Rita Zagaria, servizi sociali Municipio IV.
Vogliamo fare crescere insieme il servizio e quindi vi chiediamo di chiamare anche per raccontare come voi stessi avete risolto problemi ed emergenze, dandoci contatti e soluzioni.
Nella sezione documenti del blog trovate il nostro Vademecum dei Servizi. Vogliamo arricchirlo e dotarlo di appropriate istruzioni per l'uso.
Mettendo assieme tutte le nostre conoscenze potremo aiutare chi si trova in difficoltà ed aprire il servizio anche all'esterno.
L’incontro è curato da Fau Rosati, Psicologo e psicoterapeuta in formazione, nonché dottorando in Psicologia con una ricerca sull’anzianità queer e il minority stress.
Posti limitati, in ottemperanza alla normativa anti-COVID. Prenotazione 392 069 3460
Moderazione Fabio Bo: "Cosa significa invecchiare con HIV? Cosa succede quando si vive l’intersezione di molteplici elementi di oppressione, quali agismo, omofobia e sierofobia? Quali sono gli elementi unici di forza che caratterizzano le vite delle persone gay e sieropositive? Attivismo, creazione di comunità e famiglie di elezione, trasformazione dello stigma in resilienza."
Fau Rosati: "Sono una persona trans non binaria. Attivista transfemminista queer. Dottorando in Psicologia con una ricerca sull’anzianità queer e il minority stress. Psicologo e psicoterapeuta in formazione, collaboro con il “6 come sei”, servizio di consulenza clinica sull’orientamento sessuale e l’identità di genere della Sapienza.
Presenterò una parte dei risultati della mia ricerca di dottorato sul tema dell’invecchiamento queer, nella speranza di restituire voce e valore alle testimonianze delle persone intervistate, le persone anziane LGBT+, quelle che hanno fatto la storia del primo movimento di liberazione omosessuale e costruito un’eredità generativa per le nuove generazioni."
E`prevista una trasmissione diretta online dell'evento su piattaforme Facebook e Instagram Plus Roma.
- mercoledì 23/12 Cene parallele. Condivisione in coppia
di preparazione e degustazione di cenette single parallele. Siete soli a cena?
Chiamiateci, accoppiamoci e anche soli trattiamoci bene.
- Week-end 26-27 (in base al tempo) passeggiate in
piccoli gruppi con mascherina nei parchi romani. noi saremo a Villa
Pamphili, Villa Borghese, Parco Shuster, chi ospita alla Caffarella o altri
parchi?
- martedì 29/12 ore 17:00 Presentazione romanzo"I narcisi non sono fiori" di
Marinella Saiu
- mercoledì 30/12 ore 15-19 Tombola on line (familiarizzate
con tombolagratis )
Sorpresa finale. Un piccolo gruppo da mesi si cimenta nello
scrivere racconti a tematica LGBT. Chi è interessato e ne farà richiesta potrà
ricevere una strenna natalizia a puntate: cinque brevi racconti anonimi,
uno ogni tre giorni. Preparatevi a testi “intensi”.
CONTATTO per partecipazione ad eventi e per prenotare
la strenna: Agapanto 3463179821
Mandate preferibilmente messaggi WhatsApp. Se non rispondiamo
richiamate o scrivete un messaggio. NON lasciate un vocale in segreteria.
Un aggiornamento frenetico prima che mi licenzino. Come redattore del blog sono una frana scusatemi.
Credete davvero che quattro mesi siano passati senza che succedesse nulla? Cominciamo col solito ordine.
Cohousing Queerinale:
Giuditta e Alberto tramite agenti immobiliari amici e passaparola hanno individuato quattro strutture che potrebbero ospitare da 4 a 8 residenti oltre ad offrire spazi comuni.
Per tre di queste stiamo preparando le schede tecniche che verranno distribuite ai soci e agli interessati.
Locations (termine odiato da noi puristi dell'italiano), cioè quartieri: Monteverde, Centocelle, Esquilino.
Housing sociale:
Con Holger stiamo facendo tutti i passi amministrativi per iscriverci al RUNT e qualificarci a partecipare a bandi per assegnazione immobili pubblici, assistiti dal CESVE e da Giulio Stumpo di Banca Etica.
Stiamo inoltre curando una rete di rapporti con le istituzioni, per ora a livello di municipio, grazie anche a Paola e Tiziana.
Rete assistenza:
Leopoldo ha sviluppato assieme all'università La Sapienza, alla Cooperativa Apriti Sesamo e ai Servizi Sociali del IV Municipio un progetto che comporta formazione di volontari/e e l' individuazione di fornitori/trici di servizio.
Con lo scoppio dell'epidemia COVID il progetto ha richiesto un aggiornamento. La formazione verrà fatta online e si concentrerà per ora su una linea telefonica di ascolto per la lotta all'isolamento e agli aspetti emergenziali.
Primo incontro di formazione di volontari e volontarie avverrà domani sabato 28.
Attività sociali culturali:
Il programma di incontri A Tutto Gays del quarto trimestre 2020 è rimasto vittima del COVID.
Andrea e il gruppo social avevano organizzato la presentazione de "Il caso di G" da parte di Gabriella Romano, l'incontro con Rosario Coco giornalista e militante LGBT, e l'apericena di Natale.
Ahimè speriamo di poterci rivedere in presenza a gennaio.
Per supplire all'isolamento abbiamo rilanciato il gruppo di lettura on-line.
Prossimo appuntamento il 15 dicembre con "Diario Svedese" di Bjorn Holmgren.
Attività formative:
Ubaldo ci assiste in tutte le iniziative di formazione, come quella dei volontari. Abbiamo in programma altre attività tra cui un evento residenziale. Come potete immaginare dobbiamo aspettare la fine delle misure di isolamento per poter definire date e contenuti.
Stiamo lavorando anche a pillole formative estremamente pratiche che riguardano la cura del nostro corpo e la risposta alle sorprese che ogni tanto ci riserva.
Appena pronti vi daremo le date.
Azioni politiche con altre associazioni LGBT (e non solo):
Abbiamo portato la testimonianza di Agapanto alle manifestazioni in favore della legge Zan.
Abbiamo sostenuto l'associazione Plus+ a cui sono stati assegnati dalla regione locali per la gestione di un Checkpoint HIV.
Siamo andati a ringraziare il secondo municipio per le panchine arcobaleno di piazza Gimma.
Abbiamo partecipato alla tavola rotonda "Il Welfare, per davvero", organizzata dei giovani PD.
Abbiamo introdotto grazie a Tiziana il nostro progetto ai comitati di Azione.
Sede e centro attività:
Per ora la ricerca è rimandata a quando potremo tornare a incontrarci di persona.
Cohousing amichevole e consensuale:
Discorso delicato.
Alcuni amici che avevano più urgenza hanno trovato soluzioni. Altri amici e amiche sono in attesa, ma non possono aspettare tempi lunghi.
Continua il ciclo di chi si avvicina con un'emergenza e poi trova soluzioni individuali.
Dobbiamo attrezzarci per fare di meglio.
Comunque resteremo tutti in rete anche chi casa la ha già trovata.
Siamo tutti molto contenti della ripresa dell'attività e dell'entusiasmo manifestato nella assemblea annuale AGAPANTO del giugno scorso. Insieme ai volontari ci aspettiamo di fare molti passi avanti.
Il nuovo direttivo è composto da:
Nicola Di Pietro, Presidente
Andrea Pini, Vicepresidente
Holger Lenz, Tesoriere e Responsabile Comunicazione:
Leopoldo Franza: Responsabile Archivio e documentazione
Alberto Cervi: Consigliere
Giuditta Peliti: Consigliere
Ubaldo Sparatore: Consigliere
Ciascuno dei Consiglieri inoltre si è reso disponibile per fare da referente ai gruppi di lavoro dei nostri progetti.
1-Acquisto e gestione cohousing Queerinale: Giuditta Peliti e Alberto Cervi
2- Housing Sociale: Holger Lenz
3- Rete assistenza: Leopoldo Franza
4- Attività sociali e culturali: Andrea Pini
5- Attività formative: Ubaldo Sparatore
Le altre tre attività:
- Cohousing Amichevole Consensuale
- Sede e Centro Attività
- Azioni politiche con le altre associazioni LGBT (e non solo)
verranno seguite direttamente dal direttivo.
Se siete interessati a partecipare ai gruppi di lavoro contattate i referenti.
A settembre riprenderemo a pieno ritmo, ma lavoreremo anche nei mesi estivi.
Utilizziamo tutti questo periodo per mettere a punto le attività da intraprendere e farci venire nuove idee.
AGAPANTO e AGEDO insieme al Pantheon nella lotta contro l' omotransfobia e la misoginia
Agapanto con lo striscione dell' amico artista Luciano Parisi ha fatto squadra con Agedo Roma manifestando l'11 luglio in piazza del Pantheon a sostegno del ddl Zan che sarà discusso in Parlamento nei prossimi giorni di agosto.
Noi anziani abbiamo vissuto sulla nostra pelle la discriminazione omofobica e sentiamo giunto il momento che tutto questo finisca.
Sarà ora finalmente con la nuova legge dovere dello Stato perseguire i comportamenti omofobici che finora il più delle volte restavano impuniti.
Agapanto ha voluto inoltre essere parte viva della campagna Dà voce al rispetto postando l'immagine del suo Direttivo
Per Andrea Pini, lo storico attivista, tra i fondatori del Circolo Mario Mieli, per difendere diritti e visibilità ci servono meno personalismi e più senso di comunità
Tra le voci del nostro progettonon poteva mancare Andrea Pini, ex insegnante di scuola superiore da poco in pensione e storico attivista del movimento Lgbtqi italiano sin dal 1979, quando ha organizzato una delle prime manifestazioni di piazza a Pisa. Nel 1983 è stato tra i fondatori del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli di Roma, divenendone il terzo presidente tra il 1989 e il 1993. Importante anche la sua opera di saggista e storico del movimento con “Omocidi. Gli omosessuali uccisi in Italia” (Stampa alternativa 2002) e “Quando eravamo froci” (Il Saggiatore 2011).
Dopo una vita da attivista da qualche anno con un gruppo romano avete dato vita ad Agapanto, associazione che prova a dare risposta alle esigenze di socialità, solidarietà, condivisione e coabitazione di anziani/e Lgbti. Quali sentimenti si respirano all’interno di questa rete rispetto a una malattia che colpisce così duramente in particolare nelle fasce di età più avanzata?
Agapanto è un’associazione giovane – nonostante le nostre età assai adulte – e ancora poco strutturata. La dirigenza è fatta da un gruppo di 6 persone e l’associazione nel suo complesso non arriva a 50 soci. Il nostro modo di comunicare in questo periodo è essenzialmente tramite il gruppo su whatsapp (Età-beta) che condivide le esternazioni di 32 persone. Ogni giorno ci scambiamo molti messaggi, alcuni di pura evasione e divertimento (vignette che girano sulla rete), altri di informazioni utili (numeri di telefono per assistenze varie, visite guidate virtuali in musei e siti di interesse culturale).
Negli ultimi giorni si è sviluppato un dibattito sul rispetto dei diritti delle persone anziane che taluni sentono minacciati da eventuali provvedimenti restrittivi ad hoc. C’è molta voglia di libertà e di autodeterminazione. Dal gruppo non emergono vissuti di disperazione o paure, al contrario i partecipanti si mostrano lucidi e positivi.
In “Quando Eravamo Froci” hai analizzato com’era la vita delle persone omosessuali in Italia nella prima metà del 900, prima che il 68 e i pride aprissero una nuova stagione di visibilità, lotte e possibilità di costruire identità a livello individuale e collettivo. Con l’occhio da studioso come vedi la comunità Lgbtqi oggi?
Non la vedo molto, la frequento poco anche sui social. Le cose più interessanti che mi sono capitate sotto gli occhi (di sicuro ce ne sono altre ma non le ho viste né cercate) mi sembrano la Rete Lenford e il tentativo, temo velleitario, di creare un archivio LGBT nazionale che sarebbe bene non fosse gestito dalle singole associazioni ma da una fondazione nazionale indipendente.
Cito anche l’interessante corso di Storia contemporanea su “Diritto, storia cittadinanza delle persone LGBTI” che sta facendo il prof. Domenico Rizzo all’Università di Napoli.
Quanto alle associazioni politiche mi sembrano del tutto ininfluenti al momento, anche perché purtroppo non sono all’ordine del giorno i due provvedimenti legislativi che servirebbero (matrimonio egualitario e legge antidiscriminatoria). E poi ci sono gli anziani come l’associazione Agapanto, che per il momento è ferma. Ma per fortuna ci sono anche i giovani, che di solito sono portatori di novità e di salti in avanti!
Come stai vivendo questo periodo di quarantena? Come sono cambiate le tue abitudini e le tue relazioni?
Paradossalmente lo sto vivendo molto bene. La situazione straordinaria ci limita molto, ma ci lascia anche uno spazio e un tempo nuovi. È come se fossimo dispensati dall’obbligo di una vita frenetica e piena di eventi, persone, cose, spostamenti. E togliendo tutto quelle cose, a sorpresa, ne rimangono molte altre come la lentezza, la mente sgombra dai programmi “esterni”, la possibilità di una cura maggiore di sé, del cibo che mangiamo, della casa.
La scoperta (o la conferma) che molte cose che credevamo indispensabili non lo sono, come i viaggi, l’andare dall’altra parte della città, i negozi, la necessità di incontrare dal vivo tante persone amiche….
Sono comunque un privilegiato, abito in una casa grande e luminosa, insieme ad un caro amico con il quale condivido “prigionia”, pranzi cene e pulizie; non lavoro (sono in pensione da pochi mesi); non ho problemi economici; e posso incontrare a piedi alcune persone care (ci incontriamo per fare la spesa insieme).
Il virus e le misure per contrastarlo hanno avuto un impatto enorme sulla socialità e anche sugli spazi di aggregazione lgbtqi, come associazioni, serate, locali, eventi culturali. Come ripartire, come saranno i prossimi mesi?
È vero. Si è fermato tutto il mondo aggregativo Lgbtqi. Penso che i ragazzi e le generazioni intermedie ne soffrano parecchio (noi più grandi ne soffriamo certo meno). Le persone Lgbtqi hanno più bisogno del resto della popolazione di incontrarsi e riconoscersi dato che siamo una minoranza di per sé non visibile.
Questo periodo di stacco potrebbe essere utile per rendere tutti più consapevoli del fatto che nulla è scontato, che certe cose sono conquiste da proteggere, che la visibilità è una costruzione politica e culturale. Sarebbe bello ripartire sapendo che siamo tutti uguali e tutti fragili, con meno presunzioni, meno voglia di affermare se stessi e più voglia di affermarci come comunità, meno interesse per il potere individuale, più voglia di potere collettivo e solidale. Non so come saranno i prossimi mesi, non lo sa nessuno. Credo che la nave ballerà parecchio, e noi siamo dentro questa nave Italia.
Le scuole sono state chiuse quasi subito e probabilmente non riapriranno fino a settembre. Da insegnante in pensione da pochi mesi, come ti sembra stia reagendo quel mondo? Vedi delle particolari criticità, per esempio nella formazione a distanza?
È incredibile come si fa presto, uscendo da un mondo che è stato il tuo mondo per quasi 40 anni, a sentirlo lontano e quasi estraneo. A parte questo credo che ora c’è l’occasione per sperimentare la didattica a distanza, l’uso più massiccio della tecnologia e degli strumenti multimediali. E credo che questo sia molto interessante e anche stimolante per tutti. Negli ultimi 10 anni nella scuola non si è parlato d’altro ma non si è trasferito nella lezione quotidiana quasi niente. Credo però che la lezione frontale, guardandosi in faccia, stabilendo un contatto di sguardi, creando una situazione di empatia simile a quella del teatro, sia almeno in parte insostituibile. Così come è insostituibile la dimensione collettiva della lezione. È un po’ come andare al cinema o vedersi un film in salotto. Per quanto riguarda l’applicazione pratica so dai miei ex colleghi che è tutto molto improvvisato, difficoltoso, faticoso da organizzare e da svolgere. Mi dicono che loro stanno lavorando il doppio. Ovviamente allo stesso stipendio.
Dopo quel che sta succedendo in Italia e nel mondo come ti immagini il futuro a livello politico, sociale ed economico? Quali conseguenze, rischi, ma anche nuove sfide o possibilità?
È una domanda difficile. Il mio desiderio utopico è che sia colta l’occasione per ripensare tutto, ma so che è solo un sogno rivoluzionario.
È tutto imprevedibile, potrebbe succedere come dopo la Prima Guerra Mondiale, con instabilità, crisi economiche, involuzioni nazionaliste e totalitarie. Oppure come dopo la Seconda, con una gran voglia di ricominciare, un boom economico, la nascita di una nuova Europa. Ma probabilmente nessuna delle due, o forse un misto fra le due. Oggi però sappiamo qual è la differenza tra vivere in democrazia e dentro un totalitarismo. E spero che questa consapevolezza ci salvi tutti quanti, come Italia e come Europa, perlomeno!
Il mio timore è che la fretta e la necessità di ricominciare ed andare veloci faccia perdere i più deboli socialmente ed economicamente, faccia perdere diritti, faccia perdere le donne (e le persone Lgbtqi). E poi che l’attenzione crescente che stava maturando sul clima subisca un arresto. Rischiamo meno regole e meno controlli sull’uso del territorio e delle risorse primarie, più inquinamento (basti pensare alle auto private che diventeranno il solo mezzo sicuro per spostarsi). Certo nei cambiamenti escono fuori anche opportunità positive, come il lavoro da casa o la possibilità di ricostruire una sanità pubblica decente, o di cose che ora non cogliamo. Confido che sapremo riconoscerle e utilizzarle. Facciamo gli scongiuri affinché l’attuale classe politica italiana sia all’altezza, se no saranno guai.
Infine qual è oggi secondo te la prospettiva che si apre nella lotta per i diritti e la liberazione sessuale?
Anche in questo caso abbiamo bisogno di alleanze e le nostre possibili sodali possono essere solo le donne – quelle consapevoli dei ruoli, dell’oppressione. Quello della liberazione dall’oppressione patriarcale è un processo che immagino come inarrestabile.
Certo che se vincono gli Orban e i Salvini ci sarà un lungo periodo involutivo e tristissimo, ma non potrà che essere una parentesi. Nessuna donna vuole veramente tornare ad essere quello che è stata fino a 50 anni fa e nessuna persone Lgbtqi+ vuole tornare nelle catacombe. Solo estreme minoranze vogliono essere irregimate da bande di folli ultraortodossi come quelli del Convegno di Verona dello scorso anno. Siamo centinaia di milioni e il processo andrà avanti.
Anche qui l’inevitabile crisi economica che si aprirà rischia di remare contro di noi. A meno che prevalga un nuovo spirito solidaristico e costruttivo che sia la spinta per una nuova Europa e una nuova Italia. E, dato che questa crisi è più globale di qualsiasi altra crisi, molto di più della Seconda Guerra Mondiale stessa, una brezza di buona rinascita potrebbe spirare anche in altre parti del globo. Le nostre richieste di diritti penso che saranno le stesse che sono maturate in questi ultimi anni, matrimonio egualitario, adozione dei figli del partner, uguali diritti dei bambini e bambine nati da una coppia Lgbtqi+ rispetto agli altri bambini, una scuola attenta, rispettosa, colta sulle differenze, una vera legge antidiscriminatoria. Rispolvererei anche il vecchio diritto alla/alle visibilità! Perché siamo minoranza e dobbiamo sempre un po’ affermarci nella sfera pubblica, per esserci veramente come persone intere.
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L'8 marzo invece del nostro incontro è cominciato il lockdown per coronavirus.
Abbiamo dovuto rimandare l'Incontro di programmazione così come l'Assemblea annuale che avremmo dovuto tenere a fine marzo. Anche A Tutto GAyS! Ha avuto una battuta di arresto con la cancellazione della presentazione di Gabriele Romano su "La Nostra Memoria".
È cominciata così una nuova era con una girandola di telefonate, chat, videochiamate, tele e videoconferenze.
Ci siamo sostenuti a vicenda inviando documenti e articoli informativi, foto ironiche o ispirate, foto di denuncia, emoticon di sostegno.
- Abbiamo organizzato i Thè di Agapanto.
- Il Gruppo di Scrittura ha continuato a riunirsi e produrre "capolavori".
- La Caccia alla Casa è continuata su internet.
- Il nostro Nino ha lanciato il progetto "Osceno va in Scena".
Intanto si allarga la rete dei nostri contatti. È un periodo in cui tutte le associazioni o le iniziative cercano compagni di strada.
- Live Your Rainbow per presentare il servizio di assistenza psicologica LYR Consultorio LGBT+ http://www.liveyourrainbow.it/
- Una ricercatrice di Psicologia Clinica presso l’Università di Padova per un lavoro su “Anziano LGBT sessualmente attivo all’interno delle case di riposo”
Grazie a tutti per la vostra presenza attiva all'incontro del 15 febbraio. È stato ricco per scambio emozionale e proposte positive.
Continuiamo la nostra avventura.
Ci siamo riconvocati domenica 8 marzo per trasformare le proposte del 15 febbraio in programmi: cosa fare, in che tempi, come, chi, con quali risorse (per chi ama gli inglesi 4W+H: what, when, where, who & How).
Coglieremo l'occasione anche per celebrare la festa della donna con le nostre amiche.
Qui di seguito è la lista dei progetti e delle attività che sono state proposte dal gruppo.
Alcuni di voi sono sbigottiti dalla mole di lavoro ma ricordiamoci che ogni cammino comincia col primo passo.
DECIDIAMO ASSIEME LE NOSTRE PRIORITÀ 2020
LISTA ATTIVITÀ
1) FINANZIAMENTO E RICERCA IMMOBILE
Forma legale (es. Fondazione, gruppo investitori)
Identificazione immobile
Piano economico finanziario
Partner (es. Banca Etica, Immobiliare, Impresa edile)
2020 SI PARTE !
2) COHOUSING AMICHEVOLE CONSENSUALE
Chi, quando (possibilmente subito), dove, risorse.
Stessa struttura o cohousing diffuso
Piccolo nucleo, uscire dal proprio spazio, sostegno reciproco.
"Salire e scendere in pigiama".
Impostazione concreta.
3) HOUSING SOCIALE pubblico per persone in difficoltà (cohousing degli altri)
Attivismo a favore anche di questo progetto.
4) ASSISTENZA
Creare rete di sostegno, famiglia.
Concordato con cooperativa per servizi di assistenza;
Lista professionisti e artigiani;
Banca del tempo per mutuo assistenza leggera.
Volontariato e fondo di solidarietà.
Ruolo "cornice" dei sostenitori.
Accoglienza per chi vive fuori Roma.
5) SEDE E CENTRO ATTIVITÀ
Affitto appartamento o locale per attività associative e sociali condivise.
6) ATTIVITÀ SOCIALI "fare cose assieme"
Incontri (es. A Tutto GAyS!)
Riunioni informative
Ludoteca (es. Gioco a carte)
Pranzi, cene, aperitivi.
Spettacoli
Gite e visite guidate
Viaggi presso realtà LGBT senior (es. Germania) e ospitalità a gruppi LGBT senior di altra località
Piano bar
Vela
Benessere (es. Yoga, pratica tibetana, da ginnastica a sessualità)
7) ATTIVITÀ DI FORMAZIONE
Siamo pronti?
Superamento individualismo.
Vivere il paradosso delle criticità come opportunità di crescita.
Diversità possono coesistere.
Laboratori facilitati (es. Gestione conflitti)
Week-end residenziale (es. Terzo tempo)
8) VISIBILITÀ E RELAZIONI ESTERNE
A che punto siamo tra gli altri gruppi e cosa abbiamo in comune.
Attività con altre associazioni e gruppi (es. Plus, gruppi sportivi, gruppo lettura LGBT)
Integrazione intergenerazionale.
Orgoglio identitario e ricomposizione delle diversità (es. Gay, donne etero, HIV)
Contenuti per social media (es. Video o foto, story-telling)
Pagina facebook
Aprirsi al quartiere
Giovedì Agapanto y Social continua il programma di incontri bisettimanali sulle nostre passioni.
L'obiettivo è di conoscere gente nuova, scambiare idee, divertirsi, raccontarsi.
Prossimo incontro il 23 gennaio al Caffè Letterario, via Ostiense 95, ore 18:30-20:30 con LeCalde Notti Romane !
Parleremo di vita notturna con Stefano D'Agnese.
A seguire, per coinvolgere tutti e favorire scambi anche fra perfetti sconosciuti, organizzeremo un "Gioco" a sorpresa in piccoli gruppi.
Per finire il buffet € 15 e chiacchiere.
VENITE E INVITATE I VOSTRI AMICI.
PS Se avete una passione nel cassetto di cui volete parlare chiamateci.
Un bel gruppo per la stimolante conversazione con Andrea Mauri.
La passione precoce per la lettura ad alta voce, il "Demone" del diario segreto, il timore reverenziale per la grande letteratura (Proust in testa) e poi il coraggio di impadronirsi del "mestiere" di scrivere. Andrea ci ha regalato le sue intime esperienze. GRAZIE
Poi il "Gioco" di scrittura creativa.
Rigirate le sedie in quattro circoli i gruppi si sono confrontati sulla scrittura del finale di "U Piscicani", di Giancarlo Pastore, un racconto sul "Natale". Abbiamo interrotto la lettura del racconto nel momento in cui il protagonista deve decidere se passarlo con la famiglia o col compagno.
SOLUZIONI Gruppo A: il protagonista (P) decide di andare dalla sua famiglia, non da solo, come tutti gli anni, ma assieme al compagno (C). C accetterà? Gruppo B: P parte per passare Natale in famiglia poi si incazza con sé stesso, ha voglia di sparare a tutti. Decide di fermarsi per strada, dare ai passanti i regali che aveva preparato e cenare in ristorante. Niente di natalizio però: un ristorante persiano dove C non era mai voluto andare. Gruppo C: A P torna in mente l'incontro con una trans su "U Piscicani", la barca sessista con cui il racconto inizia. È il ricordo della sua risolutezza e sfrontataggine che lo provoca a mollare la famiglia e fare il Natale con C. Gruppo D: Beh qui la scelta è radicale. Natale in sauna. Cura del corpo e dello spirito in tutti i (doppi) sensi.
Per l'apericena ci hanno raggiunto altri amici e gli scambi sono continuati.